L'evoluzione normativa della norma CEI 64-8


La norma CEI 64-8, norma fondamentale per la progettazione e installazione degli impianti elettrici di bassa tensione, ha subito nell’ultimo anno consistenti aggiornamenti con la pubblicazione di due varianti (la prima entrata in vigore a settembre 2008 e la seconda il 31/07/09).

I cambiamenti più sostanziali della prima variante hanno riguardato le prescrizioni alla sicurezza (parte 4), la scelta ed installazione dei componenti elettrici (parte 5) e gli ambienti ed applicazioni particolari (parte 7).
Per quanto compete alle prescrizioni alla sicurezza contenute nella quarta parte della norma, è stato aggiornato quanto scritto circa i sistemi IT di emergenza togliendo di fatto la necessità di installare un dispositivo per il controllo dell’isolamento per i sistemi IT di emergenza giudicando improbabile la possibilità che un doppio guasto a terra (fig. 1) si possa manifestare durante il periodo di tempo in cui è richiesto l’intervento dell’emergenza (solitamente molto piccolo vista la rarità dell’evento).
 


Fig.1 Doppio guasto a terra in un sistema IT
 

Gli aggiornamenti della parte 5 riguardano l’installazione dei componenti elettrici aggiungendo una prescrizione fondamentale che mancava alla versione precedente della norma, ovvero sia che un componente elettrico oltre ad essere conforme ai requisiti di sicurezza prescritti dalle norme CEI, deve essere installato nei modi previsti dal costruttore tenendo conto anche delle condizioni ambientali (art. 511.1). Nel commento al suddetto articolo è stato poi specificato quali siano le condizioni nelle quali utilizzare schiume poliuretaniche nell’installazione sotto traccia di tubazioni e scatole da incasso specificando che queste schiume devono essere limitate ad eseguire solo il prefissaggio dei componenti e non li devono avvolgere completamente sostituendosi alla muratura. Inoltre la schiuma deve superare la prova del filo incandescente a 650°C per evitare rischi d’incendio e comprovare che la schiuma in oggetto non è altro che un isolante non causando alterazioni nelle dissipazioni termiche. Nell’art. 528.1 poi viene precisato che la richiesta di installare nella medesima conduttura cavi elettrici isolati per la tensione maggiore presente viene meno in caso di cavi completamente dielettrici.

La parte 7 della norma ha subito, con la pubblicazione di questa variante, molto cambiamenti: primi fra tutti quelli che interessano i locali medici per i quali si precisa che negli impianti alimentati da propria cabina di trasformazione per un guasto in media tensione si applica quanto prescritto dalla norma CEI 11-1 e la tensione limite di 25 V si riferisce unicamente ad un guasto a terra in bassa tensione art. 710.413. Questa ultima precisazione è molto importante anche per chi esegue verifiche di messa a terra secondo il D.P.R. 462/01 in ambienti ad uso medico alimentati da propria cabina MT/BT in quanto può dimostrare, con una “prova” tratta direttamente dalla CEI 64-8, che la tensione limite di 25 V si riferisce ad un guasto a terra in bassa tensione e non è minimamente chiamata in causa la MT.
E’ stata fatta una piccola, ma tanto piccola quanto importante a livello impiantistico, variazione all’art. 710.512.2.1: togliendo l’aggettivo orizzontale dalla prescrizione “Apparecchi elettrici, come per esempio prese a spina e interruttori, devono essere installati ad una distanza orizzontale di almeno 0,2 m (da centro a centro) da qualsiasi attacco per gas per uso medicale.“ trasforma la zona proibita da volume cilindrico con altezza uguale a quella della stanza ad uno sferico con raggio pari a 0,2 m.



Zona proibita clindrica

Zona proibita sferica

In merito agli impianti fotovoltaici, la variante della norma CEI 64-8 prescrive che venga installato un interruttore di manovra-sezionatore sul lato a corrente continua del convertitore PV, questo aggiornamento è sostanziale visto che prima della pubblicazione dell’aggiornamento normativo il dispositivo da installare nel medesimo punto era un apparecchio di sezionamento con non pochi pericoli per la persona che azionava questo meccanismo visto che, aprendo sotto carico, è difficile estinguere un arco elettrico in corrente continua.

Il 31 luglio 2009 è entrata in vigore la seconda variante alla norma nata per allineare la 64-8 a documenti di armonizzazione Cenelec, i principali cambiamenti hanno riguardato:
Protezioni contro le sovratensioni
• Messa a terra e conduttori di protezione
• Locali ad uso agricolo o zootecnico
• Fiere, mostre e stand

Per quanto riguarda i locali agricoli a cui è dedicata la sezione 705, è stato precisato che per allevamento intensivo di bestiame si intende un ambiente adibito all’allevamento e riproduzione degli animali ed in cui è presente un sistema automatico di rifornimento di cibo nelle mangiatoie ed è garantito un certo grado di ventilazione meccanica. Se i circuiti hanno grado di protezione inferiore a IP4X (quello prescritto per le apparecchiature elettriche è IP44) sui circuiti terminali è prescritto venga installato un interruttore con corrente differenziale minore o uguale a 300 mA mentre per i circuiti di distribuzione ne è sufficiente uno con taratura minore o uguale a 1 A. Per i circuiti con prese elettriche fino a 32 A deve essere installato a monte un interruttore con corrente differenziale minore o uguale a 32 mA, la regolazione deve essere minore o uguale di 100 mA se sono presenti prese oltre 32 A. Non bisogna utilizzare il sistema TN-C per quanto indicato nella sezione 751 dedicata ai luoghi con maggior rischio d’incendio e se la vita degli animali dipende dal corretto funzionamento dei sistemi automatici (ventilazione, alimentazione, illuminazione) è necessario predisporre una sorgente di riserva che si attiverà nel caso in cui venisse a mancare l’alimentazione ordinaria con circuiti indipendenti a garanzia della selettività.

Il capitolo 54 “Messa a terra e conduttori di protezione” è stato modificato dalla seconda variante introducendo nelle prescrizioni della norma la cosiddetta terra di fondazione nota da tempo ma mai entrata nella normativa elettrotecnica: in pratica si tratta di collegare fra loro con una corda i plinti di fondazione ottenendo una resistenza inferiore a quella che si otterrebbe, a pari resistività del terreno, collegando dispersori intenzionali appositamente infissi nella terra. Se poi si vuole realizzare un impianto di messa a terra utilizzando una corda come dispersore, la norma è stata aggiornata prescrivendo una sezione minima pari a 25 mm2, purtroppo però, mancando un coordinamento internazionale fra i vari comitati tecnici, la CEI 81-10 impone una sezione minima di 50 mm2… speriamo ci possa essere un accordo fra CT con la prescrizione di un’unica sezione minima nelle varie norme!
Per quanto riguarda il PE nei sistemi TT, la variante 2 prescrive che la sezione di 25 mm2 è ritenuta sufficiente anche se il conduttore di fase ne presenta una maggiore di 50 mm2, visto che la corrente di guasto a terra supera difficilmente 500 A; poi, secondo la variante, un collegamento equipotenziale principale di sezione pari a 6 mm2 è sufficiente.

La seconda variante aggiorna la norma CEI 64-8 con le prescrizioni per le sovratensioni contenute nella sezione 534 che appariva allo studio precedentemente; per avere un impianto elettrico a regola d’arte è necessario seguire sia la norma CEI 64-8 che la 81-10 ed entrambe si occupano in modo diverso delle sovratensioni che si possono presentare nell’impianto: la 64-8 considera quelle che possono provenire dalle linee entranti (energia, segnale) mentre la 81-10 valuta il rischio globale dovuto alle scariche atmosferiche per fulminazione diretta o meno della struttura e delle linee entranti. Esistendo questo diversa visione della problematica, le due norme, ovviamente, affrontano il problema delle sovratensioni in modo diverso: la norma CEI 81-10/2 esegue un’analisi del rischio di fulminazione diretta e indiretta della struttura e determina se sono necessarie protezioni nei confronti delle sovratensioni che si potrebbero presentare, nel caso in cui fosse richiesta la loro installazione la sezione 534 della norma CEI 64-8 indica gli schemi di connessione degli SPD ad arrivo linea per i vari tipi di sistema elettrico.
Per le tipologie in cui non è necessario installare un interruttore differenziale per la protezione dai contatti indiretti (TN, IT), la connessione consigliata è di tipo A in cui i limitatori di sovratensione sono collegati ad inizio linea fra le fasi e il nodo di terra ed i fusibili posti a protezione dell’SPD, salvaguardano l’intero impianto da cortocircuiti e sovraccarichi.
 Per quanto riguarda l’impianto TT in cui è richiesto installare l’interruttore differenziale, la norma CEI 64-8 prescrive due tipi di connessioni:
Connessione di tipo B: L’interruttore differenziale viene installato all’inizio della linea e a monte degli SPD; nel caso in cui si presentassero sollecitazioni sulla linea, l’interruttore differenziale risulta essere sollecitato e deve quindi essere in grado di sopportare la sovratensione, deve essere o di tipo S o resistente ad una corrente di picco di 5 kA e forma d’onda 8/20 μs. Nel caso però di fulminazione diretta l’interruttore differenziale potrebbe essere irrimediabilmente danneggiato in quanto il picco di corrente sarebbe più severo.
Connessione di tipo C: Il sistema di SPD è collegato all’arrivo della linea entrante e l’interruttore differenziale è posto a valle, con questa configurazione il differenziale è protetto sicuramente dalle sovratensioni anche se rimane un rischio residuo di guasto a terra a monte ma si sa che la perfezione non appartiene al genere umano. Questo ultimo tipo di connessione è prescritta dalla seconda variante della 64-8 in quanto presenta meno complicazioni impiantistiche e gli svantaggi sono limitati.

Se la struttura in esame è protetta da un LPS gli SPD installati all’inizio della linea devono essere di tipo 1 e si deve utilizzare la connessione C in modo che il valore della corrente di fulmine sia limitato dagli scaricatori e non distrugga l’interruttore differenziale (cosa che potrebbe succedere con una connessione di tipo B).  

 

Le foto presenti nella pagina sono state tratte dalla rivista Tuttonormel